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Palazzo Poli - Fontana di Trevi
Vista dall'Istituto Centrale per la Grafica - Palazzo Poli
Vista dall'Istituto Centrale per la Grafica - Palazzo Poli
Istituto Centrale per la Grafica
Palazzo Poli - Fontana di TreviVista dall'Istituto Centrale per la Grafica - Palazzo PoliVista dall'Istituto Centrale per la Grafica - Palazzo PoliIstituto Centrale per la Grafica
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Indirizzo:
via della Stamperia 6, 00187 Roma
Descrizione:

Palazzo Poli, oggi aperto al pubblico solo in occasione di manifestazioni o mostre, potrebbe trasformarsi in un percorso museale, che prevede l’apertura di una terrazza con una vista mozzafiato dall’alto.

Hai presente il palazzo su cui si poggia la maestosa Fontana di Trevi?

Palazzo Poli – che più propriamente dovrebbe chiamarsi Palazzo Conti di Poli – è sede dell'Istituto centrale per la grafica e del museo denominato Istituto nazionale per la grafica.

Palazzo Poli - Istituto Centrale per la Grafica
Palazzo Poli - Istituto Centrale per la Grafica

La fontana realizzata da Nicola Salvi nel 1732 – a seguito di un concorso indetto da Papa Clemente XII – e terminata nel 1762 da Giuseppe Pannini potrà presto essere osservata dal pubblico dalla terrazza di Palazzo Poli.

Come ha raccontato in un’intervista Maria Cristina Misiti, direttrice dell’Istituto Nazionale per la Grafica e ideatrice del progetto di valorizzazione del Palazzo Poli, l’obiettivo è quello di realizzare un nuovo percorso di visita che interessi l’intero palazzo, fino alla terrazza che si affaccia su Fontana di Trevi:

“l’idea è quella di aprire al pubblico un percorso di visita che coinvolge le sale del piano nobile, e attraverso una serie di ambienti al terzo piano si sale per una piccola scala a chiocciola fino in cima, per godersi l’affaccio sulla fontana e su Roma, visto che siamo in uno dei punti più alti della città”.

Con la realizzazione di questo progetto, quindi, Palazzo Poli diventerebbe un museo, e la vista sulla Fontana di Trevi il clou del percorso di visita:

“stiamo nella fase di studio della fattibilità, con la definizione degli interventi per la messa in sicurezza e un piano di accoglienza tra personale e biglietteria”, continua Misiti.

“Il percorso è finalizzato a far conoscere Palazzo Poli, a raccontarne la lunga storia nel cuore di Roma”.

Attualmente, il progetto è nella fase di studio della fattibilità, con la definizione degli interventi per la messa in sicurezza e un piano di accoglienza tra personale e biglietteria.

Si prevede almeno un anno di lavori, ma forse dopo l'emergenza della pandemia potremo vedere anche noi la Fontana di Trevi dall'alto!

Ricordate: se siete nelle vicinanze della Fontana di Trevi con il vostro compagno/a non potete esimervi dal bere la deliziosa acqua della fontanella degli innamorati.

Un semplice rito che, in passato, si svolgeva alla partenza del fidanzato, specialmente quando la lontananza, come durante il servizio militare, era prolungata nel tempo: Le coppie che bevono alla fontanella degli innamorati resteranno innamorate e fedeli per sempre.

Palazzo Poli - Fontana di Trevi
Palazzo Poli - Fontana di Trevi

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Da Palazzo Ceri a Palazzo Poli

Il nucleo più antico, con fronte su piazza Poli, terminato nei primi anni del XVII secolo, fu commissionato dal duca Cesi di Ceri, che nel 1566 aveva acquistato il Palazzo Del Monte ubicato in quell'area.

L'incarico di costruire il nuovo edificio, inglobando anche proprietà vicine, fu dato all'architetto Martino Longhi e, alla sua morte, ad Ottaviano Mascherino.

Dopo ulteriori ingrandimenti effettuati dalla famiglia Borromeo, eredi della proprietà Ceri, il palazzo fu acquistato nel 1678 da Lucrezia Colonna, poi sposa di Giuseppe Lotario Conti, duca di Poli, da cui il nome del palazzo.

A lui, fratello di papa Innocenzo XIII, si devono altri importanti ampliamenti e l'acquisto degli edifici adiacenti al suo palazzo con fronti sulla piazza di Trevi: il palazzetto già Schiavo dei Carpegna e la casa dell'Arte della Lana, già Vitelleschi.

Il duca Stefano Conti, figlio di Giuseppe Lotario, compì i lavori di ristrutturazione delle nuove parti inglobate, estendendo il palazzo ai definitivi confini, fino alla piazza di Trevi, fra il 1728 ed il 1730, poco prima dell'inizio dei lavori per la nuova fontana del Salvi nel 1732.

Nel 1808, alla morte del duca Michelangelo Conti, senza figli, il palazzo passò al lontano cugino, duca Francesco Sforza Cesarini, il quale già nel 1812 lo vendette a Luigi Boncompagni Ludovisi.

Dopo poco più di 70 anni (durante i quali vi risiedette la poetessa Zinaida Aleksandrovna Belosel'skaja), la proprietà fu venduta ai costruttori Belloni, Basevi e Vitali, che stravolsero la parte più antica dell'antico palazzo Ceri, già parzialmente distrutta per i lavori di via del Tritone.

Nel 1888 il Comune di Roma espropriò la parte ancora integra del palazzo Poli per salvaguardare la fontana, e l'edificio fu destinato ad ospitare uffici.

Nel 1939 fu ceduto a privati come pagamento per la costruzione, per conto del Governatorato, di nuovi uffici sulla via del Mare.

Con l'acquisto dall'Istituto di S. Paolo di Torino nel 1978, lo storico palazzo è divenuto proprietà del demanio dello Stato italiano, esercitando il diritto di prelazione, proprio per unificare, anche negli spazi, la Calcografia Nazionale e il Gabinetto nazionale delle stampe, fusi nel 1975 nell'attuale Istituto Centrale per la Grafica.

Con la riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (oggi Ministero della Cultura), dal 2014 l’Istituto centrale per la grafica è un istituto dotato di autonomia speciale.

Palazzo Poli - Fontana di Trevi
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Palazzo Poli - Galleria Dantesca

La Sala Dante è il luogo più significativo del palazzo, non solo per le eccezionali dimensioni e per l'esclusivo affaccio sulla Fontana di Trevi, ma anche per le diverse importanti destinazioni assegnatele nel corso di quasi tre secoli.

Costruita negli anni '20 del XVIII secolo da Stefano Conti, duca di Poli, nipote del papa Innocenzo XIII, per ospitare la preziosa biblioteca di famiglia, venne poi utilizzata anche come salone per le feste.

Nei primi anni dell'Ottocento vi aveva allestito il suo studio il pittore Francesco Manno.

La denominazione storica della sala ricorda l'iniziativa del cavaliere Romualdo Gentilucci, che fra il 1865 e il 1866 affittò e ristrutturò questo ambiente per ospitare le ventisette grandi tele costituenti la Galleria Dantesca, tele da lui commissionate a famosi pittori del tempo, tratte dai disegni di Filippo Bigioli.

Questi dipinti, di enormi dimensioni, di quattro metri per sei metri, venivano mostrati alternativamente al pubblico con speciali meccanismi e giochi di luci.

Per l'inaugurazione della sala fu eseguita la Sinfonia Dantesca di Liszt per grande orchestra e cori, furono declamati un erudito discorso e nuovi versi composti su ispirazione delle scene della Divina Commedia illustrate.

Fontana di Trevi
Fontana di Trevi

Palazzo Poli - Concerti & Feste

L'iniziativa culturale della Galleria Dantesca, tanto apprezzata dai contemporanei, tramontò dopo pochi anni.

Subito dopo l'unità d'Italia la sala era già affittata al noto musicista Tullio Ramacciotti, il quale a sua volta la subaffittava a società bancarie e commerciali per tenervi assemblee, a circoli per feste da ballo, ad altri musicisti e molto spesso alla Società Orchestrale Romana.

Questa Società nel 1891 stipulò direttamente il contratto di affitto con il Comune di Roma, continuando comunque il sistema del subaffitto.

Fino alla fine del secolo fu uno dei più rinomati luoghi romani per l'esecuzione di concerti, ospitando talvolta anche conferenze o feste di personaggi illustri.

Fontana di Trevi
Fontana di Trevi

Palazzo Poli dal 1900

Nel corso della prima metà del Novecento questo grande ambiente fu utilizzato per gli uffici anagrafici del Comune.

Da quando il palazzo è divenuto sede dell'Istituto centrale per la grafica e grazie al restauro funzionale curato dall'architetto Agostino Tropea, anche la prestigiosa Sala Dante, dopo tanti anni di abbandono, è tornata ad essere importante centro culturale ed espositivo.

Fontanella degli innamorati - Fontana di Trevi
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