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Santo Stefano di Sessanio
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Indirizzo:
Santo Stefano di Sessanio, 67020 AQ Santo Stefano di Sessanio (AQ), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

A circa un paio d'ore da Roma, Santo Stefano di Sessanio fa parte del Club dei Borghi piĂ¹ belli d'Italia!

Santo Stefano di Sessanio è un piccolo quanto incantevole borgo - poco piĂ¹ di 100 abitanti - della provincia dell'Aquila in Abruzzo.

Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio, famoso come borgo medievale, il centro è meta di eventi soprattutto d'estate, con il calendario "Magie nel Borgo", che prevede passeggiate ecologiche, riscoperta delle antiche tradizioni, e mostre letterarie e artistiche. Vi sono anche spettacoli e piccoli concerti.

Il borgo di Santo Stefano di Sessanio è situato nell'entroterra abruzzese, nella parte meridionale del massiccio del Gran Sasso d'Italia, al di sotto della vasta piana di Campo Imperatore, in posizione panoramica verso la valle del Tirino da una parte e la bassa Conca aquilana dall'altra, ad una altitudine di poco superiore ai 1.200 m s.l.m.

Santo Stefano di Sessanio faceva parte della Comunità montana Campo Imperatore - Piana di Navelli ed è compreso all'interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale.

Il territorio del comune si allunga a nord lungo la piana di Campo Imperatore fino a raggiungere il gruppo del Monte Prena, la massima elevazione del comune.

A nord poco sotto il paese si apre una piccola piana, sovrastata da monti, adibita alla coltivazione di patate e legumi tra cui la famosa lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, oltre alla presenza di un piccolo lago con canneto alimentato dallo scioglimento delle nevi.

Santo Stefano di Sessanio è raggiungibile dalla strada statale 17 svoltando in prossimità di Barisciano o, in alternativa, di San Pio delle Camere, oppure da Ofena-Capestrano.

Da nord è inoltre possibile arrivare al paese attraversando Campo Imperatore e superando il valico di Capo di Serre oppure da Vado di Sole (passando poi per Capo di Serre) provenendo da Castelli o Farindola.

Una strada secondaria asfaltata raggiunge la parte sud-ovest di Campo Imperatore innestandosi sulla strada statale 17 bis.

Transita qui un tratto della grande Ippovia del Gran Sasso.

Santo Stefano di Sessanio
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Cosa vedere a Santo Stefano di Sessanio | Monumenti e luoghi d'interesse

Santo Stefano di Sessanio |Borgo medievale

Il borgo si è sviluppato a partire dal XIV secolo attorno all'antico presidio fortificato della torre Medicea.

La torre si presume esistesse sin dall'epoca normanna, isolata sopra un cocuzzolo, e comunicante con la torre di Rocca Calascio, quella di Castel del Monte e di Castelvecchio Calvisio.

La torre di avvistamento serviva per controllare i traffici sul tratturo per Foggia, oppure per mettere in allarme la popolazione durante le invasioni nemiche del territorio.

Nel XVI secolo, quando Costanza Piccolomini vendette la baronia di Carapelle al duca Francesco de' Medici, il paese già in via di sviluppo, fu ornato dall'inconfondibile stile rinascimentale fiorentino, di cui la torre principale è l'elemento principe.

Il borgo, benché danneggiato dal sisma del 2009, e ancor prima da quello del 1703, è ancora perfettamente conservato, ha la caratteristica del borgo a nido d'aquila che si avvolge con le case attaccate l'una all'altra all'altura della torre centrale, è accessibile da ovest per mezzo di via Nazario Sauro, e da est per via del Cantone, da cui si sale alla porta medicea, che precede la Piazzetta dei Medici, con la cappella della Madonna e il Palazzo delle Logge, sede del capitano di giustizia

. Il dedalo di strade, di cui si ricordano via Chiesa e via Torre, portano o a una seconda chiesa, Madonna del Ruvo, dentro le mura (chiesa madre) ed alla torre (erroneamente) Medicea.

Molti passaggi sono caratteristici perché voltati, in parte mostranti ancora i contrafforti delle mura, che si sono fuse con le case civili.

Santo Stefano di Sessanio | Torre medicea

Torre di avvistamento documentata nel XIV secolo e posta in cima al borgo.

Si presume che esistesse giĂ  prima dell'arrivo della famiglia di Francesco de' Medici, feudatario che nel 1579 acquistĂ² da Costanza Piccolomini la Baronia di Carapelle.

La torre, prima del crollo, era alta 20 metri, a pianta cilindrica, in pietra concia locale, con delle caditoie e delle finestre per le balestre.

L'intervento dei Medici permise di migliorare il passaggio di ronda con scala a chiocciola, e la sommitĂ , con le caditoie, i beccatelli e la merlatura a ghibellina.

Crollata durante il terremoto del 2009, è stata ultimata nell'aprile del 2021.

Santo Stefano di Sessanio
Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio | Chiesa Madre di Santo Stefano Martire

La chiesa madre si trova fuori dalle mura, all'ingresso del cimitero, seguendo via C. Battisti.

La chiesa attuale mostra un aspetto della metĂ  del Settecento, in quanto rifatta dopo i danni sismici del 1703, ma leggendo il portale romanico, si presume che esistesse giĂ  dal XIII secolo.

La chiesa mostra un impianto rettangolare con facciata quadrata all'aquilana maniera, un oculo centrale, in asse col portale inquadrato da una cornice in pietra bianca, con arco a tutto sesto, e lunetta anticamente decorata da un affresco. Il campanile laterale è una torre quadrata con cuspide piramidale, l'abside è semicircolare.

L'interno, al contrario di quanto possa sembrare, è a tre navate, conservando l'impianto storico, con la navata centrale maggiore, voltata a crociera con profondi costoloni, i pilastri hanno archi a tutto sesto, le navate laterali sono piĂ¹ piccole, e mostrano delle tele settecentesche ritraenti le storie del martirio di GesĂ¹ e Santo Stefano.

Il capo altare invece è prettamente barocco, decorato da fastosi pennacchi e stucchi, con la statua del santo.

Vi si conservano una statua policroma della Madonna col Bambino e una di Santo Stefano.

Santo Stefano di Sessanio | Cappella medicea di Santa Maria delle Grazie o del Carmine

La chiesa si trova in Piazza Medicea, e svolge anche le funzioni parrocchiali della chiesa di Santo Stefano, danneggiata dal sisma del 2009.

La costruzione risale al XVIII secolo, e prima del 1918 aveva una facciata in pietra grezza, con un campanile a vela.

In occasione del termine della Grande Guerra, è stata posta una grande lapide con la decorazione allegoria della Vittoria alata, con una lastra di marmo centrale che mostra i nomi dei caduti.

Nel 1946 è stata posta una seconda lastra per commemorare i caduti civili della seconda guerra mondiale.

Il portale di ingresso era l'unico elemento decorativo prima di realizzare il Monumento ai caduti, ed è tipicamente barocco, seguendo lo stile romano, a timpano curvilineo spezzato

. L'interno è a navata unica, l'altare maggiore è a cappella con architrave e nicchia e ospita la statua della Beata Vergine Maria del Carmine.

Santo Stefano di Sessanio | Palazzo Mediceo "La Bifora" o del Capitano

Il palazzo piĂ¹ grande fu costruito dai Medici come residenza signorile lungo via della Chiesa, poco distante da Piazza Medici, lungo la via della chiesa.

La costruzione in pietra ha due grandi bastioni, e due finestre bifore di gusto tardo-gotico.

La facciata principale è ornata dall'elegante loggiato rinascimentale della metà del Cinquecento, con un percorso pedonale che immette alle finestre vere e proprie o all'accesso al piano superiore.

Santo Stefano di Sessanio | Porta urbica

Si trova a fianco la chiesa medicea, prima di arrivare a Piazza Medici.

Non si sa se la porta esistesse giĂ  prima dell'arrivo dei Medici, fatto sta che era il principale punto di accesso al borgo, e oggi si presenta nel restauro del XVI secolo.

La porta si presenta come un blocco turrito collegato ad un'abitazione, con profondo fornice a sesto acuto, sormontato dallo stemma gentilizio dei Medici con le 6 palle, posto sotto una caditoia che serviva per contrastare gli assalti gettando delle pietre dai canali.

Si presume che la porta terminasse con una torre merlata a ghibellina, come accadde col rifacimento delle mura del castello di Rocca Calascio, ma oggi questa parte è scomparsa, forse distrutta dal terremoto del 1703.

Santo Stefano di Sessanio | Cappella della Madonna del Lago

Si trova poco fuori dal centro, presso il laghetto di Santo Stefano, seguendo via Umberto I.

Cappella pastorale costruita nel XVII secolo, poi ampliata, è a navata unica, barocca, con portico sulla facciata. Danneggiata soprattutto nel portico nel 2009, è in restauro.

Santo Stefano di Sessanio | Luoghi di interesse naturalistico:

  • Laghetto di Santo Stefano
  • Percorso naturalistico guidato fino a Rocca Calascio
  • Percorso sciistico per l'Ippovia del Gran Sasso

Laghetto di Santo Stefano Santo Stefano di Sessanio
Santo Stefano di Sessanio- Laghetto di Santo Stefano

Santo Stefano di Sessanio | Storia

Le prime notizie di contrade comprese nel territorio comunale di Santo Stefano di Sessanio di proprietĂ  del monastero di San Vincenzo al Volturno le dobbiamo al Chronicon Vulturnense e risalgono all'inizio del IX secolo.

La prima notizia certa dell'esistenza dell'insediamento detto Santo Stefano è dell'anno 1239.

L'opera capillare degli ordini monastici determina un aumento delle terre coltivabili, il ripopolamento delle campagne anche ad alte quote, nonchĂ© la nascita e il consolidamento di borghi fortificati, tanto piĂ¹ sicuri quanto piĂ¹ in posizione elevata.

Dal XIII secolo Santo Stefano fu compreso nel distretto feudale della baronia di Carapelle che includeva anche Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Calascio e Rocca Calascio.

Santo Stefano seguì le vicende storiche della baronia fino al 1806, anno di abolizione della feudalità.

Il borgo divenne dominio nell'ordine delle famiglie Pagliara, Colonna, Celano, Caldora, Accrocciamuro, Piccolomini Todeschini, Del Pezzo, Cattaneo, Medici e Borbone.

Nel 1474, sotto gli Aragonesi, l'abolizione della tassa sugli animali e il riordino dei pascoli di Puglia consentono un forte sviluppo della pastorizia e della transumanza al punto che in quell'anno Santo Stefano, Calascio, Rocca Calascio e Carapelle hanno nella dogana di Puglia ben 94.070 pecore.

Costanza, figlia unica di Innico Piccolomini, cedette la Baronia di Carapelle a Francesco I de' Medici, granduca di Toscana, nel 1579.

Queste terre apparterranno ai Medici fino al 1743.

In questo periodo Santo Stefano raggiunge il massimo splendore come base operativa della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana "carfagna", qui prodotta e poi lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa.

Nel XIX secolo con l'UnitĂ  d'Italia e la privatizzazione delle terre del Tavoliere delle Puglie ha termine l'attivitĂ  millenaria della transumanza e inizia un processo di decadenza del borgo che vede fortemente ridotta la popolazione a causa del fenomeno dell'emigrazione.

Nel XXI secolo l'antico borgo sta avendo una rinascita, grazie al turismo, incentivato dalla politica dei sindaci che si sono susseguiti, grazie alla volontĂ  dei pochi giovani rimasti che, volontariamente, hanno dato il loro contributo alla pro-loco dalla fine degli anni sessanta fino ad oggi e grazie ai primi investimenti dei residenti.

Nel 1994 è arrivato in paese un giovane imprenditore, Daniele Kihlgren, milanese di origini svedesi, che ha acquistato gran parte del borgo per realizzarci un albergo diffuso ed ha attirato, grazie al progetto di recupero conservativo del paesaggio, delle tradizioni e degli immobili, l'interesse della stampa nazionale ed internazionale.

CiĂ² ha richiamato nuovi investitori, facendo sviluppare in modo considerevole tutte le attivitĂ  economiche della zona.

Il 6 aprile 2009 il paese è stato colpito dal terremoto che ha abbattuto la Torre Medicea, simbolo del borgo, e alcune abitazioni, danneggiandone molte altre.

Il costo per il restauro della torre è stato stimato intorno al milione di Euro, per un periodo di intervento che doveva essere di circa 2 anni, ma che non è ancora terminato.

Santo Stefano di Sessanio | Origini del nome

Il toponimo Santo Stefano ha assunto la specificazione "di Sessanio" con Regio Decreto del 21/04/1863 n. 1273.

La tesi piĂ¹ accreditata è che essa derivi da una corruzione di Sextantio, piccolo insediamento romano situato nei pressi dell'attuale abitato, forse distante sei miglia da un piĂ¹ importante villaggio romano.

Santo Stefano di Sessanio 5

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