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Museo Italo Africano "Ilaria Alpi"
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Museo Italo Africano "Ilaria Alpi"
Museo Italo Africano "Ilaria Alpi"Museo Italo Africano "Ilaria Alpi"Museo Italo Africano "Ilaria Alpi"Museo Italo Africano "Ilaria Alpi"
Contact Information
Indirizzo:
Piazza Guglielmo Marconi, 00144 Roma RM, Italia Eur, Roma, Roma Città
Descrizione:

Il Museo Italo Africano "Ilaria Alpi" racconta della triste epoca colonialista italiana

«Non è un’operazione nostalgica né un museo a tesi ma il tentativo di rispondere alle semplificazioni della politica per far riflettere gli italiani sulla complessità del rapporto tra Italia e Africa e per far ricollegare gli stranieri in Italia alla loro storia […]

Ci piaccia o non ci piaccia, l’Italia deve porsi il problema dei rapporti con l’Africa. […]

L’obiettivo non è ricreare un museo coloniale che era un museo di propaganda né una collezione di cimeli ma fare qualcosa che non ha eguali raccontando il rapporto fra civiltà e offrendo anche agli immigrati la possibilità di entrare in contatto con la loro cultura».

Il direttore del Museo delle Civiltà Filippo Maria Gambari

Ex Museo Coloniale di Roma - Museo Italo Africano Ilaria Alpi
Ex Museo Coloniale di Roma - Museo Italo Africano Ilaria Alpi

Museo Italo Africano Ilaria Alpi | La Storia

Il Museo Coloniale di Roma venne inaugurato nel 1923 al Palazzo della Consulta, sede del Ministero delle Colonie, da cui il Museo dipendeva.

Nato con una finalità di propaganda e con lo scopo di far conoscere le “imprese” coloniali italiane, nel momento della sua apertura il Museo si componeva di collezioni già precedentemente raccolte dalle colonie italiane della Libia, Eritrea e Somalia ed esposte al pubblico in diverse fiere ed esposizioni coloniali, tra cui l’Esposizione internazionale di marina e igiene marinara – Mostra coloniale italiana di Genova del 1914, cui si aggiungevano man mano altre raccolte.

Il patrimonio del Museo si è quindi andato ampliando fino allo scoppio della Seconda Guerra mondiale ed oggi comprende circa 12.000 oggetti – a carattere per lo più etnografico, ma anche storico, artistico, antropologico, archeologico, architettonico e connesso alle scienze naturali e a esplorazioni geografiche – raccolti o prodotti nel corso dell’esperienza militare e coloniale italiana in Africa.

La complessa storia di questo Museo ripercorre in parte la storia del colonialismo italiano, dalle prime esplorazioni in Corno d’Africa fino alla fase post-coloniale.

Il Museo e le sue collezioni possono pertanto diventare uno strumento per leggere e ri-leggere criticamente la storia delle relazioni e dei rapporti dell’Italia con alcuni paesi africani, e permetterci oggi di analizzare criticamente la nostra eredità coloniale lungo un percorso fatto di memorie e rimozioni.

Museo Italo Africano Ilaria Alpi
Museo Italo Africano Ilaria Alpi

Museo Italo Africano | chiuso

Nel 1935, il Museo coloniale venne trasferito dal Palazzo della Consulta in una più ampia sede a via Aldovrandi.

Nel 1936, dopo la proclamazione dell’Impero dell’Africa Italiana, il Museo cambiò nome e assunse quello di “Museo dell’Africa Italiana”.

Negli anni successivi il Museo rimase chiuso per riscontro inventariale e riaprì solamente nel 1947, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e nello stesso anno in cui l’Italia rinunciava formalmente a tutte le colonie, con l’eccezione del protettorato in Somalia.

Il Museo chiudeva poi definitivamente i battenti agli inizi degli anni Settanta.

Già nel 1953, sotto la vigilanza del Ministero degli Affari Esteri, le collezioni erano state devolute all’Istituto Italiano per l’Africa.

Passato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2017, il Museo Italo Africano è entrato a far parte delle collezioni del Museo delle Civiltà.

Museo Italo Africano Ilaria Alpi
Museo Italo Africano Ilaria Alpi

Museo Italo Africano "Ilaria Alpi" | Elaborazione del riallestimento

Sintesi delle prospettive museografiche in discussione

All’interno del Museo delle Civiltà un’intera sezione sarà dedicata all’allestimento del nuovo Museo Italo Africano Ilaria Alpi che, in modo innovativo, narrerà le tante e controverse relazioni intercorse tra Italia e Africa nel corso dei secoli.

Il progetto museografico in corso di realizzazione mira a presentare al pubblico, attraverso una cornice critica rinnovata, la storia del Museo Coloniale e le sue collezioni, i contesti politico-culturali, la violenza coloniale, gli immaginari e le rappresentazioni che hanno accompagnato le relazioni tra l’Italia, la Libia, l’Etiopia, l’Eritrea e la Somalia, ex colonie italiane.

Tutto l’allestimento seguirà una narrazione tematica non divisa in base ad aree geografiche o culturali.

Saranno presenti approfondimenti trasversali relativi al tema della costruzione dell’altro africano e postazioni multimediali pensate particolarmente per il pubblico delle scuole.

Il nucleo centrale del Museo Italo Africano sarà dedicato alle relazioni Italia-Africa nell’Ottocento e nel Novecento, al periodo di penetrazione dell’Africa da parte di avventurieri, geografi, missionari e colonizzatori italiani.

Si presenteranno opere che rappresentano le relazioni, gli immaginari e la storia della presenza coloniale italiana in Africa, nelle sue diverse modalità e sfaccettature.

A partire da molteplici sguardi e memorie contemporanei sulla presenza coloniale italiana in Africa si ricostruirà quindi la storia del Museo Coloniale e del nostro passato coloniale, si affronteranno questioni relative ad oggetti sensibili provenienti dal Nord Africa e dal Corno d’Africa, alle esplorazioni geografiche, alla conquista militare e al ruolo che saperi scientifici e diverse discipline – quali l’antropologia fisica, l’etnologia, la geografia, l’archeologia, l’arte e l’architettura – ebbero nel costruire il discorso coloniale così come si approfondiranno gli aspetti relativi allo sfruttamento ambientale e umano perpetrato dall’Italia nelle ex Colonie.

Il percorso allestitivo del Museo Italo Africano terminerà guardando all’oggi mediante anche esposizioni temporanee, convegni, residenze di artista e performance creative.

Ed è proprio per questa volontà di narrare anche gli attuali rapporti tra Italia e Africa che il Museo Italo Africano verrà dedicato ad Ilaria Alpi, giornalista che indagava sulle complesse relazioni contemporanee tra Italia e Somalia.

Museo Italo Africano Ilaria Alpi
Museo Italo Africano Ilaria Alpi

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Il Museo delle Civiltà racchiude:

  • il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini,
  • il Museo delle arti e tradizioni popolari Lamberto Loria,
  • il Museo dell'alto Medioevo Alessandra Vaccaro,
  • il Museo d’arte orientale Giuseppe Tucci
  • il Museo Italo-Africano Ilaria Alpi 
  • il futuro Museo di Geopaleontologia italiana Quintino Sella

Il Museo delle Civiltà è ospitato in due edifici in stile razionalista, collegati tra loro da un imponente colonnato e progettati - come l'intero quartiere EUR - per tenervi l'esposizione universale del 1942, che non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale.

Il Museo Lamberto Loria è collocato nel Palazzo delle arti e tradizioni popolari, appositamente concepito per accoglierne i reperti: essi avrebbero dovuto infatti costituire la Mostra delle arti e tradizioni popolari durante EUR42.

Il museo aprì però solo nel 1956.

Sia il Museo preistorico etnografico sia il Museo dell'alto Medioevo sono invece collocati sin dal 1967 nel coevo Palazzo delle scienze, originariamente progettato e costruito per accogliere la Mostra della scienza universale durante EUR42.

Presso il medesimo edificio è stato poi trasferito nel 2017 il Museo di arte orientale, già sito a Palazzo Brancaccio nel rione Esquilino.

Le collezioni sono parzialmente esposte nell'attesa di un allestimento definitivo.

Inoltre già nel 2011 erano qui confluite anche le collezioni del disciolto Museo africano.

È attualmente in corso un nuovo allestimento critico dei reperti coloniali, che si propone di portare all'apertura, nel 2021 ed entro il Museo delle Civiltà, del Museo Italo-Africano intitolato ad Ilaria Alpi.

È previsto che presso il Museo delle Civiltà venga in futuro costituito il Museo di Geopaleontologia italiana Quintino Sella, sistemandovi le collezioni del Museo geologico nazionale, dal 1885 al 1995 collocato a Palazzo Canevari nel rione Sallustiano.

Museo delle Civiltà
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