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Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici
Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici
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Indirizzo:
Via di Sant'Eligio, 8/A 00186 Roma RM Centro storico, Roma, Roma Città
Descrizione:

La chiesa di Sant'Eligio degli Orefici è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Regola, situato nella via omonima, nei pressi di via Giulia.

Nel 1509, l’Università degli Orafi e degli Argentieri riceve da papa Giulio II la possibilità di costruire la propria sede presso via Giulia, dietro Palazzo Farnese (ora sede dell'Ambasciata Francese) e Campo de' Fiori, all’epoca uno degli indirizzi più prestigiosi di Roma, dove il papa e Bramante progettano di realizzare il nuovo centro amministrativo della città.

Anche se il progetto non viene portato a termine, gli orefici non si fermano: pur costituendo da quasi un secolo una confraternita autonoma, devono ancora condividere con i Sellari gli spazi della chiesetta di San Salvatore alle Coppelle.

Chiedono così a Raffaello di disegnare un piccolo tempio da dedicare a Eligio di Noyon, uno dei più venerati santi francesi ma anche grande orafo.

Ai lavori della chiesa, in cui è evidente l'influenza di Bramante e che nella prima fase durano dal 1516 al 1583, contribuiscono però anche Baldassarre Peruzzi Bastiano da Sangallo.

Dai documenti tramandati, sappiamo che nel 1522 l’edificio è completato a eccezione della cupola, secondo alcuni opera di Baldassarre Peruzzi.

La chiesa di Sant'Eligio degli Orefici subì diversi rifacimenti a causa delle continue esondazioni del vicino Tevere.

La facciata originaria crollò nel 1601 e fu rifatta nel 1620 da Giovanni Maria Bonazzini, completando i disegni di Flaminio Ponzio.

Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici
Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici

Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici oggi

L’interno raccolto armonioso mantiene integro il carattere cinquecentesco: pianta a croce greca con un’abside nel fondo, splendida cupola emisferica poggiante su un tamburo rotondo che insiste sui quattro pilastri centrali, e sormontata da un lanternino su cui si aprono otto finestre. attribuibile a Baldassarre Peruzzi.

Gli affreschi nell'abside sono di Matteo da Lecce (Madonna fra i santi Stefano, Lorenzo ed Eligio) e Taddeo Zuccari (Profeti e apostoli); negli altari laterali vi sono, a sinistra una Natività di Giovanni de Vecchi, e a destra un'Adorazione dei Magi di Giovanni Francesco Romanelli.

Del 1722 è il monumento funebre a Giovanni Giardini di Forlì, accademico di San Luca, argentiere dei palazzi Apostolici e cappellano del sodalizio, originariamente sepolto nella vicina chiesa della Morte.

Nel 1730 vi fu posta, in memoria di un confratello valoroso e illustre, la copia della lapide in memoria di Bernardino Passeri, orafo romano tra i fondatori del sodalizio, morto combattendo con i Lanzichenecchi in Borgo nel 1527, durante il sacco di Roma.

L'originale è ancora in via dei Penitenzieri.

Il pavimento originario fu sostituito nel 1864 da lastre di marmo bianco e bardiglio recuperate dalla chiesa di San Paolo fuori le mura, distrutta nell'incendio del 1823.

Sull’altare maggiore, il busto in argento raffigurante Sant’Eligio conserva le reliquie del santo, donate alla chiesa nel 1628 dal vescovo di Noyon.

Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici
Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici

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