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Case romane del Celio
Case romane del Celio
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Case romane del CelioCase romane del CelioCase romane del CelioCase romane del CelioCase romane del CelioCase romane del Celio
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Indirizzo:
Clivo di Scauro, 00184 Roma
Descrizione:

Con la definizione Case romane del Celio si intendono i resti di un complesso residenziale romano sottostante la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, a Roma, nel rione Celio.

Insieme agli Scavi di San Clemente le Case Romane del Celio, rappresentano uno dei luoghi più affascinanti della Roma sotterranea per la straordinarietà dello stato di conservazione degli ambienti affrescati e per l’altissimo valore artistico e di interesse religioso del sito.

Le domus, note anche come la casa dei martiri Giovanni e Paolo, racchiudono oltre quattro secoli di storia e testimoniano il passaggio e la convivenza tra paganesimo e cristianesimo.

Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

Case romane del Celio - sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Case romane del Celio - sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

Case romane del Celio

Al loro interno è possibile ammirare alcuni tra gli affreschi più belli di età tardo-antica.

Gli ambienti romani furono riportati alla luce alla fine dell'Ottocento dall'allora rettore della basilica, Padre Germano di S. Stanislao, scavando oltre la piccola cella che costituiva il martyrium (il luogo della deposizione e delle reliquie) dei martiri titolari della basilica.

Vennero così riscoperti e lentamente scavati oltre 20 ambienti, dei quali 13 affrescati.

Si riconosce ora, nel costruito, la stratificazione di diverse epoche ed usi.

Originariamente l'immobile era costituito da due edifici popolari (insulae), la prima databile al 111, con un balneum al pianterreno e abitazioni al piano superiore, l'altra del secolo successivo con botteghe e magazzini al piano terreno, le cui tracce restano negli archi oggi tamponati che segnano il fianco della basilica lungo il Clivo di Scauro, e abitazioni ai piani superiori, di cui restano tracce di due piani di finestre.

I due edifici e le loro pertinenze (in particolare il cortile trasformato in ninfeo) furono riuniti nel III secolo in un'unica proprietà e trasformati in un’elegante domus, con ambienti lussuosamente affrescati.

Successivamente, nel IV secolo, il complesso divenne proprietà della famiglia del senatore Byzas che vi istituì un titulus cristiano (Titulus Byzanti), poi attribuito al figlio Pammachio (Titulus Pammachii).

Nei secoli successivi, con la fondazione nel V secolo della basilica superiore, gli ambienti romani vennero in gran parte obliterati, in parte interrati e in parte utilizzati per le strutture di fondazione degli ambienti basilicali, fino al recupero novecentesco.

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Case romane del Celio - sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Case romane del Celio - sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

Gli affreschi delle Case Romane del Celio denotano tempi diversi di realizzazione e intenzioni iconografiche diverse.

I più noti sono la grande scena con divinità marine del ninfeo, la cosiddetta Aula dell'orante (che si presume pertinente all'uso cristiano della casa), e quelli della Confessio (l'ambiente che custodiva le tombe o le reliquie dei martiri titolari).

Nella seconda delle due case romane del Celio ritroviamo una ricca decorazione parietale nella quale spicca la rappresentazione del ritorno dall’Ade di Proserpina 3 m x 5m.

Fra le altre decorazioni presenti ricordiamo i putti vendemmianti fra girali di vite e molte creature fantastiche fra ghirlande di fiori.

Nella stanza dei “geni” la decorazione parietale è articolata su due registri : nel fregio superiore ritroviamo eroti vendemmianti, mentre in quello inferiore troviamo 10 efebi nudi che sostengono una ghirlanda policroma tra piccoli uccelli in volo.

Sulle pareti dell’ atrio cortile ritroviamo una megalografia ovvero un grande affresco a soggetto marino.

Qui le vere protagoniste dell’ affresco sono due divinità femminili raffigurate sdraiate su uno scoglio , identificate come Cerere e Proserpina.

Nell’ Aula dell’ orante viene privilegiata la rappresentazione di candelabri, elementi vegetali, animali, fauni e figure umane.

L’ oratorio medievale del santissimo salvatore è decorato da affreschi a soggetto cristologico, e di grande importanza è la scena di crocifissione di Cristo vestito da una tunica blu tra le figure di Maria e San Giovanni.

Una delle cose più sorprendenti riguarda proprio lo straordinario stato di conservazione dell’ intonaco , che ha sorpreso tutti.

Uno degli ambienti più importanti dal punto di vista religioso è una piccola nicchia i cui affreschi risalenti alla seconda metà del IV secolo raffigurano il sacrificio dei martiri cristiani.

Al di sotto di questa nicchia nel tufo naturale si aprono tre cavità interpretate come tombe.

Il lungo restauro si è concluso con un interessante allestimento museale, che espone e descrive appropriatamente, oltre agli ambienti ripristinati, materiali ritrovati in loco.

Case romane del Celio - sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Case romane del Celio - sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

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