- Home »
- Valentano (VT)
Valentano è un bellissimo borgo della Tuscia sorto intorno all'antica Rocca Farnese affacciata sul Lago di Bolsena, a circa un'ora e trenta da Roma.
Il borgo medievale di Valentano, con le sue case in tufo inerpicate su tipiche stradine contorte, si erge su un colle della catena dei Volsini a 538 metri di altezza, ai piedi del Monte Starnina in una posizione panoramica a ovest del Lago di Bolsena (vicino Farnese, Capodimonte e Marta) in prossimità del confine con la Toscana a pochi kilometri dal Mar Tirreno (Montalto di Castro, Capalbio, Tuscania e Tarquinia).
I villeggianti qui sono molti, specialmente nei mesi estivi, proprio per questo suo essere un luogo collinare tra "lago e mare".
Da qualsiasi strada si giunga, Valentano si presenta al visitatore con i simboli antichi della sua storia: la torre ottagonale della Rocca Farnese e lo svettante campanile della Chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, jus patronatus di Casa Farnese ed emblema del “Gran Cardinale” Alessandro, nipote di Paolo III, nato a Valentano nel 1520.
Un paese ricco di una storia antica e documentata, un borgo che conserva le sue tradizioni popolari e religiose come patrimonio insostituibile, e a cui fa riferimento per tutta una serie di manifestazioni che allietano i cittadini e richiamano i turisti, che possono trovare a Valentano anche strutture ricettive e di soggiorno per trascorrere momenti indimenticabili fra storia, natura, tradizioni e prodotti tipici.
Di aspetto medioevale, ed abbastanza ben conservato, Valentano si concentra intorno al complesso della Rocca Farnese e della grande Collegiata, oggi sede del Museo della preistoria della Tuscia.
La storia secolare della Rocca Farnese di Valentano è tutta raccontata nelle pietre che compongono le sue mura.
Alta oltre 20 metri, ha una bellissima facciata con un singolare porticato in mattoni.
Dapprima luogo di difesa e di avvistamento, poi palazzo residenziale durante il lungo possesso dei Farnese dal 1354 al 1649, anno della distruzione del Ducato di Castro, dopo un periodo di uso come granaio e prigioni della Comunità valentanese, nel 1730 fu concessa all’ordine delle suore Domenicane diventando Monastero di clausura, filiazione di quello di Santa Caterina a Viterbo.
Dopo il trasferimento a Gubbio delle suore del Monastero, verso il 1930, il Comune destinò la Rocca Farnese ad ospitare le scuole elementari e, inoltre, alcuni ambienti vennero utilizzati come abitazioni private.
Il complesso fu abbandonato definitivamente nel 1957 e solo nel 1979 iniziò un lungo percorso di recupero e restauro dell’intera struttura che ha portato, nel 1996, all’apertura del Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese, istituito dal Consiglio Comunale di Valentano nel 1989.
Nel 2011, infine, si è portato a compimento il restauro delle aree del monumento poste a sud e ad est, luoghi che oggi ospitano il percorso tattile-olfattivo, la biblioteca specialistica, gli archivi e il laboratorio di restauro.
Il museo nei lunghi anni di attività è diventato un punto di riferimento ben riconoscibile sul territorio e protagonista di numerose iniziative in ambito museale e culturale.
Dove dormire a Valentano (VT) e dintorni
Valentano (VT) | Tradizioni, Eventi & Folklore
- Fiera del cedro: Istituita nel 1461 da Pier Luigi Farnese, è una fiera dedicata ai prodotti locali e a tutti i generi di merci. Viene svolta la terza domenica di maggio e il lunedì successivo.
- Festa del Solco dritto della Madonna dell'Assunta - 14/15 agosto: Si tratta di un rito di ringraziamento del raccolto e propiziatorio sulle nuove semine.
La comunità affida al "Signore della festa" l'onere di scegliere i più abili bifolchi per guidare l'aratro con i buoi, ora con il trattore.
La tiratura solco dritto avviene all'alba del 14 agosto nella Piana di Valentano per una lunghezza di 5 km circa.
La tradizione vuole che più il solco è dritto tanto più il raccolto della nuova stagione agricola sarà abbondante. -
Palio delle Contrade a Valentano Grande kermesse, si è svolta per anni, in date variabili, con gare a cavallo (a volte con razze selezionate e purosangue)
-
Passione del Venerdì Santo a Valentano
Caratteristica e suggestiva processione del Cristo morto che si snoda per le vie del paese, con la partecipazione di un centinaio di figuranti. -
Infiorata del Corpus Domini, manifestazione comune ad altri centri del Lazio; tappeti floreali in genere rappresentanti scene della vita di Gesù e della Vergine.
-
Sagra dell'Agnello a BujonePiatto tipico della Tuscia, cucinato in modo particolare in un bujone (pare dal longobardo buion=pentola); grande festa serale di gastronomia e spettacolo che si tiene nella seconda metà di Agosto/Settembre.
Acquista qui al miglior prezzo i migliori tour offerti dai tour operator ufficiali tramite Viator, il servizio offerto dalla TripAdvisor.
A tua disposizione le migliori guide turistiche e accompagnatori turistici autorizzati di Roma e dintorni
Aiuta l’industria del turismo e l’economia italiana a ripartire!
Che cosa vedere a Valentano (VT) | Monumenti e Luoghi di interesse
Valentano (VT) | Architetture religiose
- Chiesa collegiata - Pieve di San Giovanni Apostolo ed Evangelista del XII sec. in Piazza della Vittoria, vicino alla Rocca Farnese, custodisce opere di grande valore (e le campane di Castro).
- Chiesa di Santa Maria costruita intorno al XV sec. è posta a metà della via principale del paese (Corso Giacomo Matteotti).
Al suo interno è custodito un importante affresco della Madonna della Rosa. Vi aveva sede il ramo femminile della Confraternita dei flagellanti.
- Chiesa di Santa Croce (XVIII sec) situata fuori dalle antiche mura cittadine, la chiesa conserva un interessante affresco della Vergine con Bambino e due flagellanti in abito confraternale.
ln antico era titolata anche dei Battenti (Verberatorum), più propriamente del Gonfalone della Santa Croce.
- Chiesa della Madonna del Monte che sorge sulla sommità del Montenero, fu restaurata nel 1986.
- Santuario della Madonna della Salute consacrato con il nome "Santa Maria della Salute" fu fondato da Francesco Portici verso il 1470, conserva un notevole Presepio del '700, in legno.
- Chiesa dell'Annunziata a villa Fontane sita in località Villa Fontane, questa chiesa fu edificata intorno al 1930.
- L'edificio appartenne originariamente ai Templari, perciò ai Cavalieri di Malta.
- Ex chiesa di Sancta Maria ad Templum
- Ex chiesa dell'Eschio
- Ex chiesa della Madonna della Pietà o dell'Ospedale
Valentano (VT) | Architetture civili
- Palazzo Comunale (Municipio) di architettura Rinascimentale ma con rifacimento nel corso del XVIII secolo.
All'interno del portico sono situati gli stemmi di Valentano (fine XV secolo), di Martino V Colonna, della famiglia Farnese, la targa a Giuseppe Garibaldi.
- Nel 1919 vi fu collocata la targa in marmo con i nomi dei militi valentanesi Caduti nella Grande Guerra il cui epitaffio fu composto dal letterato Fausto Salvatori.
- Porta Magenta su disegno del Vignola, viene più comunemente chiamata "La porta del Mascherone" a causa della faccia con la lingua di fuori scolpita sulla sua sommità.
- Palazzo monumentale dei Vitozzi situato lungo Via Trento e Trieste, si presenta strutturato con finestre incorniciate in pietra vulcanica, sulla facciata vi è lo stemma della famiglia e sugli architravi è inciso il nome di colui che lo costruì: il sacerdote Joannes Vitotius.
- Palazzo Cruciani dove nacque il matematico Paolo Ruffini, si trova in Via Carlo Alberto.
- Terrazza panoramica di San Martino
Valentano (VT) | Aree naturali
- Lago di Mezzano che appartiene al sito di importanza comunitaria (SIC) "Lago di Mezzano - IT6010012".
Piccolo lago (circa 48 ettari e alimentato da sorgenti proprie) posto al confine fra la provincia di Viterbo e quella di Grosseto, a m 452 s.l.m, dista da Valentano 4 km circa.
Detto dagli scrittori romani 'Statoniensis' perché ritenevano che qui sorgesse Statonia.
Nelle acque del lago nel 1971 furono fortuitamente ripescati alcuni reperti dell’Età del bronzo (resti di palafitte e ceramiche preistoriche), cui seguirono ricerche di approfondimento, che dimostrarono la presenza di due aree sommerse di insediamenti risalenti, una all’Età del Bronzo e l’altra all’Età del ferro, i cui reperti ceramici, bronzei e lignei sono esposti nel Museo di Valentano. - Lago di Bolsena
Valentano (VT) | Musei
- Museo della preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese
Ospitato nella monumentale Rocca Farnese, espone pregiati reperti del Territorio, in particolare della Preistoria (ritrovamenti nel Lago di Mezzano), Medioevo (Longobardi), Rinascimento, Epoca moderna.
- Biblioteca Comunale, situata dal 1988 nell’ala est della Rocca Farnese.
Conserva tra l'altro l’Archivio Storico preunitario con testi risalenti al periodo 1450 – 1870.
Valentano (VT) | Origini del nome
Sono state fatte molte ipotesi sull'origine del toponimo, alcune delle quali legate all'identificazione dell'antica città etrusca di Verentum.
Un'altra ipotesi è che Leone IX decise di far costruire due castelli intorno al Lago di Bolsena: uno in Val di Lago e l'altro in una valle ricca di alberi di Ontano, che veniva appunto chiamata Valle Ontana.
Un'altra ipotesi piuttosto plausibile deriverebbe da un certo Valente, possidente signore che in antichità doveva risiedere in questa zona.
Il suffisso -ano significa spesso "proprietà di", da cui Valente-ano, proprietà di Valente.
Valentano (VT) | La Storia
Valentano (VT) | Periodo preistorico
Il paese vanta origini molto antiche, come dimostrano i recenti e preziosi ritrovamenti archeologici nei suoi territori.
Si hanno modesti segni di presenza umana che risalgono al Paleolitico ed al Neolitico, ai quali si contrappongono i numerosi reperti dell’età del Bronzo (circa XI secolo a.C.), rinvenuti su tutto il territorio comunale.
I più importanti ritrovamenti preistorici sono quelli dei villaggi palafitticoli di sponda dell'età del bronzo posti nel Lago di Mezzano, il piccolo lago vulcanico che gli storici identificano con il Lacus Statoniensis descritto da Seneca nelle Naturales Quaestiones e da Plinio il Vecchio nel trattato Naturalis Historia.
Nelle aree adiacenti il fiume Olpeta, suo emissario, sono stati recuperati oggetti dell’età del Ferro.
I materiali recuperati nel piccolo lago sono esposti nelle sale del Museo della Preistoria della Rocca Farnese di Valentano.
Valentano (VT) | Periodo etrusco-romano
Le presenze etrusche nel territorio di Valentano sono testimoniate in alcuni luoghi come Spinetto, Vallone, Santa Lucia e il più importante tra questi è il Monte Becco, situato nei pressi del Lago di Mezzano.
In ogni caso si rinvengono solo poche tracce della presenza etrusca, anche se la tradizione vorrebbe che il paese derivi da "Verentum", una città mai identificata.
Si conservano invece cospicui resti della civiltà romana, come strade (diverticolo della Via Clodia), ville rustiche e, da segnalare, un maestoso tronco marmoreo di Giove finito nel museo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen.
Valentano (VT) | Alto Medioevo
Il primo manoscritto con un riferimento al paese nella sua denominazione attuale, è dell'813 (Regesto di Farfa) mentre "Balentanu" appare in altri documenti dell'Abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata, a partire dall'844.
Si registra la presenza del castello diruto di Mezzano nell'827 e del villaggio di Villa delle Fontane nell'839.
Qui sorse poi una sede Templare con la sua Chiesa dedicata a Santa Maria del Tempio.
Valentano (VT) | Il Rinascimento & La famiglia Farnese
Fu invaso dai barbari nel 1328 e dato alle fiamme, ricostruito poi nel 1331, subì ancora incursioni da parte di potenti feudatari che imperversavano nella zona.
Dal 1354 il paese è posto sotto la signoria dei Farnese, che hanno lasciato molte tracce indelebili, monumenti insigni come la Rocca con il Castello e le numerose Chiese.
Fra i personaggi rilevanti che hanno abitato a Valentano, vanno ricordati Alessandro Farnese, poi divenuto papa Paolo III e sua sorella Giulia, detta "la bella", nonché Angelo Farnese e Pier Luigi Farnese.
Vi nacquero il "gran Cardinale" Alessandro, i duchi Ottavio e Orazio, il cardinal Ranuccio e Vittoria duchessa di Urbino. Nel 1537, Paolo III costituì per Pier Luigi e i suoi eredi il ducato di Castro e Ronciglione e, quindi dal 1545, quello di Parma e Piacenza.
A Valentano, dal 1592 il poeta veneziano Antonio Ongaro fu al servizio e sotto la protezione di Mario Farnese, e proprio in questo paese l'Ongaro trovò la morte in seguito.
Le numerose vertenze che videro in campo i Farnese e la Camera Apostolica si conclusero con la guerra di Castro del 1649, con la distruzione della città di Castro, capitale del ducato, Valentano divenne il centro amministrativo del Castrense e vi venne trasferito l'archivio storico.
La diocesi fu trasferita ad Acquapendente.
Valentano (VT) |Lo Stato Pontificio
Gli avvenimenti dei secoli seguenti registrano l'abbandono del paese da parte dei Farnese e, nel 1731 la Rocca Farnese fu trasformata in un monastero di clausura fino al 1930.
È rimasta la suggestiva "scala santa", affrescata con scene della Passione che hanno ricoperto gli affreschi d'epoca farnesiana.
Durante l'età risorgimentale, liberali e i democratici valentanesi sono presenti nell'Associazione Castrense del 1848 e poi nella Lega dei Comuni del 1860.
I liberali valentanesi si opponevano al potere temporale dei papi e auspicavano, nello spirito risorgimentale, l'unione dell'Italia tutta.
Sede di una guarnigione di Zuavi pontifici, il paese registrò nel 1867 l'arrivo e gli scontri con i garibaldini di Giuseppe Baldini e di Riccardo Bousquet.
Ma ormai il 1870 era alle porte e mentre si festeggiava la presa di Roma gli Zuavi incendiavano, nella piazza principale del paese, quasi tutte le carte dell'archivio storico del Comune di cui rimangono comunque preziose e insostituibili testimonianze, unitamente alle carte amministrative della distrutta città di Castro.
Valentano (VT) | Storia contemporanea
Fin dalla fine del XIX secolo il paese registrò una forte emigrazione verso le Americhe e furono molti i soldati che parteciparono alla Prima guerra mondiale contando anche numerosi caduti (66).
Al termine del conflitto una parte della vecchia toponomastica urbana fu sostituita con i nomi dei luoghi e degli eroi della Grande Guerra italiana.
La Seconda guerra mondiale causò morti al fronte e attraversò il territorio nel giugno 1944 provocando la morte di civili alla cui memoria, nel giugno 2004, è stata apposta una targa commemorativa in via Trento e Trieste, nello stesso luogo del "Portonaccio" di Palazzo Vitozzi, ove cadde il colpo di artiglieria tedesca che causò la morte di sette civili che vi avevano trovato rifugio.