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Crypta Balbi
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Indirizzo:
Via delle Botteghe Oscure, 31, 00186 Roma RM, Italia
Tickets:
Descrizione:

La Crypta Balbi è un complesso collegato all'antico teatro di Balbo a Roma, oggi è una delle sedi del Museo Nazionale Romano.

Nel 2013 il circuito museale del Museo nazionale romano è stato il ventunesimo sito statale italiano più visitato, con 247.795 visitatori e un introito lordo totale di 909.016,50 Euro.

La sede museale della Cryota Balbi, situata vicino il Campidoglio, fa parte di un vasto complesso di edifici (le chiese di Santa Caterina dei Funari e San Stanislao dei Polacchi, circa 7.000 m² con un patrimonio edilizio di circa 40.000 metri cubi) acquisito dallo Stato nel 1981 e che sorge, a sua volta, sul cortile porticato annesso al teatro di Balbo, fatto costruire da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a.C., la Crypta Balbi, appunto.

La Crypta Balbi, sede della collezione altomedievale, fa parte del Museo Nazionale Romano assieme alla sede originaria delle Terme di Diocleziano, che ospita attualmente la sezione epigrafica e protostorica, a Palazzo Altemps, sede delle collezioni rinascimentali di scultura antica, e alla sede principale di Palazzo Massimo alle Terme.

Crypta Balbi - Museo Nazionale Romano
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Crypta Balbi - Museo Nazionale Romano

Prezioso e raffinato, il più piccolo dei tre teatri dell’antica Roma fu costruito nel 13 a.C. da Lucio Cornelio Balbo, spagnolo di Cadice, con il bottino delle vittorie riportate sulle popolazioni libiche.

Al teatro era annesso un vasto cortile porticato, piuttosto angusto, chiamato crypta.

Era qui che gli spettatori trovavano riparo in caso di pioggia o si radunavano durante le pause degli spettacoli, ed è proprio qui che duemila anni dopo, in quelle stesse strutture, sorge il Museo.

Nel portico, sul lato opposto al teatro, si apriva un’ampia esedra, uno spazio semicircolare oggi visitabile, decorato all’interno con statue.

Lo scorrere del tempo modificò, a poco a poco, il paesaggio del teatro, della crypta, dell’esedra e di tutto il quartiere che gli sorgeva intorno.

Nel corso della storia il complesso ha conosciuto una continua e inesorabile trasformazione.

Lo splendore del monumento romano, delle abitazioni e delle botteghe che gli si estendevano subito a ridosso, lasciò il passo all’incuria, all’abbandono e alla distruzione.

Ne sono testimonianza le vicende dell’esedra, occupata nel corso del VI secolo da una serie di sepolture, usata come scarico di materiali prodotti da una vicina officina nel secolo successivo e quindi scelta nell’VIII secolo per impiantarvi una calcara.

Nel corso dell’XI secolo l’esedra ospitò anche un balneum, un complesso di ambienti dedicati all’igiene personale dei monaci di un vicino monastero.

Al muro della Crypta Balbi si addossarono nuove abitazioni, quelle dei mercanti emergenti con i loro commerci; la presenza delle loro botteghe è ricordata nel nome della viabilità moderna, “Via delle Botteghe Oscure”.

Al centro di quello che era il portico del teatro romano, nel IX secolo venne costruita la chiesa di Santa Maria Domine Rose che successivamente, nel XVI secolo, fu trasformata nella chiesa e nel monastero dedicati a Santa Caterina di Alessandria.

Alla Santa erano particolarmente devoti i funari, fabbricanti di funi, da tempo insediati in questa area.

Nel monastero di Santa Caterina vennero accolte le “zitelle”, le giovani figlie delle prostitute romane salvate dalla strada e avviate alla vita monastica o al matrimonio.

Le ragazze imparavano a leggere, scrivere, e a svolgere alcune attività domestiche.

Il monastero sopravvisse fino all’età moderna, mentre le aree circostanti l’isolato della Crypta Balbi vennero interessate da importanti interventi urbanistici (gli sventramenti per l’apertura di Corso Vittorio Emanuele e di via Arenula prima, l’ampliamento di via delle Botteghe Oscure poi).

Agli inizi degli anni Quaranta del secolo scorso l’isolato della Crypta Balbi, con il monastero di Santa Caterina, divenne proprietà dell’Istituto Nazionale Cambi con l’Estero che vi progettò una nuova sede, mai realizzata.

L’area dell’antico monastero demolito cadde in uno stato di abbandono, mentre le case circostanti continuarono a essere abitate fino agli anni Sessanta, quando le ricerche archeologiche identificarono con il complesso di Balbo i resti ancora visibili dell’antico monumento.

Passarono molti anni prima che tutto l’isolato fosse acquisito dallo Stato, avviando lo straordinario progetto di recupero di un’intera area del centro storico di Roma, che si concluse nel 2000 con l’inaugurazione della nuova sede del Museo Nazionale Romano.

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Crypta Balbi - Museo Nazionale Romano

Il complesso è costituito da un intero isolato racchiuso tra via delle Botteghe Oscure, via dei Polacchi, via dei Delfini e via Caetani, che nei secoli ha visto diversi usi e insediamenti:

- in età romana l'urbanizzazione era costituita dalla Crypta Balbi, dalle case retrostanti e dal lato meridionale della Porticus Minucia, i cui resti sono visibili dall'altra parte di via delle Botteghe Oscure.
- in età altomedioevale nel sito si insediò la chiesa-convento di Santa Maria Domine Rose, con il suo orto e gli annessi.
- all'età medioevale risalgono le case di via dei Delfini.
- in età rinascimentale vi si installò un convento di Santa Caterina con annesso Conservatorio (cioè orfanotrofio).
- al Settecento risale la vicina chiesa ancora esistente di san Stanislao e l'annesso ospizio dei Polacchi.

La specificità della Crypta Balbi, nel contesto del Museo nazionale romano, è di essere un museo di archeologia urbana, che ricerca e documenta l'evoluzione di quello spazio, dei suoi insediamenti e delle sue destinazioni d'uso lungo i secoli. I reperti della Crypta Balbi smentiscono il declino di Roma del post impero.

La Crypta Balbi racchiude le età della storia: la gran quantità di reperti che ci ha restituito lo scavo archeologico urbano, nel cuore della Città Eterna, permette di ricostruire le trasformazioni sociali ed economiche dai tempi dell’antica Roma ai nostri giorni. Riservandoci una sorpresa che sembra smentire la storia: la qualità della vita degli abitanti della città, anche nei secoli del declino, ha continuato a essere elevata.

Particolare attenzione viene dedicata ai ritrovamenti che documentano attività artigianali (materiali, attrezzi, produzioni) svolte nel luogo in età postclassica e altomedioevale, mettendo in rilievo la continuità del lavoro ed anche la qualità dei prodotti, in secoli generalmente considerati "oscuri", tra il VII e il X.

L'esposizione, finalizzata a mostrare l'evoluzione nel tempo delle attività e degli insediamenti, presenta ritrovamenti avvenuti in loco, ma anche reperti provenienti da altri siti, ed è molto curata e ben documentata, anche dal punto di vista didattico, descrivendo ampiamente non solo i reperti in mostra, ma anche i contesti storici ai quali essi fanno riferimento.

Crypta Balbi - Museo Nazionale Romano
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L’attuale immenso patrimonio museale del Museo Nazionale Romano è diviso in quattro diverse sedi: oltre a quella delle Terme di Diocleziano con l’Aula Ottagona, vi sono il Palazzo Altemps, il Palazzo Massimo e la Crypta Balbi.

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