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Cimitero del Verano
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Indirizzo:
Piazzale del Verano, 1, 00185 Roma RM
Descrizione:

Il cimitero comunale monumentale Campo Verano, noto popolarmente come Cimitero del Verano, o soltanto come Verano, è situato nel quartiere Tiburtino, adiacente alla basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma.

Deve il nome "Verano" all'antico campo della ricca famiglia dei Verani (agro verano), gens senatoria ai tempi della Repubblica romana.

È luogo di sepoltura da almeno venti secoli, come testimonia l’esistenza di una necropoli romana: le cosiddette catacombe di Santa Ciriaca.

Cimitero del Verano
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Cimitero del Verano

Il cimitero moderno fu istituito durante il regno napoleonico del 1805-1814 su progetto di Giuseppe Valadier tra il 1807 e il 1812, in ossequio all'editto di Saint Cloud del 1804, che imponeva le sepolture al di fuori le mura delle città. Tornata a Roma, dopo l'abdicazione di Napoleone del 1814, la ripristinata amministrazione pontificia mantenne tuttavia la nuova regolamentazione cimiteriale.

L'ampliamento è proseguito sino agli anni sessanta quando entrò in funzione l'altro grande cimitero romano: il Flaminio.

Il Cimitero Monumentale del Verano oggi si estende su un’area di circa 83 ettari.

L'ingresso del cimitero, a tre fornici, reso imponente dalla presenza di quattro grandi statue che rappresentano la Meditazione, la Speranza, la Carità e il Silenzio, precede un ampio quadriportico, opera del Vespignani, completato nel 1880.

La rilevanza del Verano, per la capitale e la vita dei suoi abitanti, è provata anche dal fatto che già dal 1º novembre 1879 era stata inaugurata una tranvia a cavalli, che collegava il cimitero alla stazione Termini.

L'ingresso principale a tre fornici ha due torri e un portico d’ingresso reso imponente dalla presenza di quattro grandi statue femminili, opere di scultori diversi, che rappresentano le quattro allegorie del Silenzio (Giuseppe Blasetti), della Preghiera (Francesco Fabi Altini), della Speranza (Stefano Galletti) e della Meditazione sulla morte (Francesco Fabi Altini). Le statue furono completate nel 1877.

L’Ingresso Monumentale precede l’ampio Quadriportico, opera del Vespignani, edificato nel 1870 e completato nel 1880, che è da considerarsi il cuore del Verano.

Al centro la Statua del Redentore, scolpita da Leopoldo Ansiglioni nel 1887. Sullo sfondo la piccola chiesa di Santa Maria della Misericordia che rappresenta il punto focale nella struttura architettonica del Quadriportico.

L’attuale configurazione è successiva al bombardamento del quartiere San Lorenzo del 19 luglio 1943, in cui il Verano subì danni localizzati in tre aree: l’ingresso monumentale con il Quadriportico e il Pincetto, gli uffici della direzione e la zona davanti al Sacrario Militare.

Il cimitero Verano è un vasto giardino con tratti collinari alternati ad altri pianeggianti, in cui si susseguono significativi monumenti sepolcrali, in forme, tecniche e stili diversi: Neoclassicismo, Realismo, Eclettismo, Simbolismo, Liberty, Futurismo.

Opere eseguite dagli esponenti più rappresentativi dell’ambiente artistico romano e italiano della seconda metà dell’Ottocento e del Novecento.

Per citarne solo alcuni: Gaetano Koch, Pio e Marcello Piacentini, Giulio Monteverde, Ettore Ximenes, Ettore Ferrari, Gioacchino Ersoch, Corrado Cianferoni, Pietro Canonica e Cesare Picchiarini.

Una particolarità specifica del Verano è la numerosa serie di ritratti funerari ottocenteschi di Filippo Severati non a caso definito “Il Pittore del Verano”, particolarmente interessante, per l'originalità dei materiali e la loro qualità intrinseca: sono dipinti su lava e rappresentano un'importante galleria della ricca borghesia romana.

Severati brevettò nel 1857 la sua tecnica originale di pittura a smalto su lava e il brevetto rimase segreto fino a molti decenni dopo la morte dell'artista.

Ogni singolo smalto di Severati ha la firma, la data e il numero progressivo, così da formare una galleria catalogata.

Le pitture di Filippo Severati sono un patrimonio di opere d’arte tra i più qualificanti del cimitero monumentale di Roma e la sua tecnica ha permesso ai suoi suggestivi dipinti il buono stato di conservazione, nonostante l’esposizione agli agenti atmosferici per oltre un secolo.

Tra i luoghi del Verano di intensa suggestione c’è il terrazzamento del rilievo chiamato Scogliera del Monte realizzata tra il 1870 e il 1876: varie file di alte mura costruite con blocchi di tufo, una pietra locale di area romana, sostengono diverse stele marmoree dei defunti.

Così come la Rampa Caracciolo, opera realizzata nel 1918 dall’architetto Corrado Cianferoni, in cui sarà collocato negli anni ’50 il sepolcro del poeta dialettale romanesco Trilussa.

Dalla sua edificazione fino al 1980 vi sono stati sepolti quasi tutti gli abitanti della città e si possono trovare tombe di celebri personaggi come Goffredo Mameli, Trilussa, Giuseppe Ungaretti, Grazia Deledda, Sibilla Aleramo, Giacomo Balla, Ettore Petrolini, Alberto Moravia, Gianni Rodari, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Alberto Sordi.

Il Cimitero Monumentale del Verano, con il suo patrimonio di opere d'arte e con le sepolture di centinaia di personaggi illustri del mondo artistico, storico, letterario, musicale, cinematografico, teatrale costituisce un museo all'aperto che non ha eguali per la quantità e la particolarità delle testimonianze: un inestimabile valore sotto il profilo storico-artistico e culturale.

Luogo di rare memorie, con le sue innumerevoli testimonianze di carattere storico-artistico, l’antico cimitero emana un fascino pari a quello di Montmartre a Parigi o di Highgate a Londra.

Cimitero del Verano
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