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Casina di Raffaello
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Indirizzo:
Villa Borghese, Viale della Casina di Raffaello, 19, 00197 Roma RM, Italia
Tickets:
Descrizione:

La Casina di Raffaello, è una ludoteca che l’Amministrazione Comunale ha aperto nel 2006 e dedicato a tutti i bambini dai 3 ai 14 anni di età.

Collocata nel cuore di Villa Borghese la Casina di Raffaello è ospitata nel bellissimo edificio del ‘500 che si chiamava in origine “Palazzina dell’Alboreto dei Gelsi” (trasformato dall’architetto Asprucci intorno al 1791).

Casina di Raffaello
Casina di Raffaello

La Casina di Raffaello propone un articolato programma di attività per i bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni:

Laboratori didattici, letture animate, presentazioni di libri, mostre temporanee, centri estivi, corsi di formazione, rassegne sull’editoria per l’infanzia e tanto altro.

La settecentesca Casina di Raffaello dispone di spazi gratuiti fruibili anche a bambini al di sotto dei 3 anni, di sale da affittare per feste di compleanno e di una libreria specializzata dove poter acquistare libri e giochi per l’infanzia.

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Casina di Raffaello | Piano terreno

Sul fronte che guarda Piazza di Siena, si trovano i servizi di accoglienza al pubblico quali bookshop, biglietteria, nursery, guardaroba, deposito per i passeggini e, nella sala voltata e affrescata, uno spazio per il gioco libero rappresentato dalla suggestiva Sala Giani, con arredi costituiti da giochi morbidi particolarmente adatti ai più piccoli.

Un altro spazio per il gioco libero scaturisce anche dalla copertura del cortile interno.

L’intervento, reversibile e circoscritto, ha previsto la realizzazione di una pavimentazione in tavolato di legno e di una copertura che occupa i 2/3 della superficie del cortile stesso.

La copertura è realizzata con struttura in acciaio zincato preverniciato colore bianco, a sostenere lastre di vetro strutturale opportunamente trattate per schermare l’irradiamento solare.

Un velo d’acqua con impianto a circuito chiuso scorrerà sulla superficie vetrata, con il duplice effetto di tenerla pulita e caratterizzarla esteticamente.

Casina di Raffaello | Piano superiore

Nell’ambiente più rappresentativo dell’intero edificio, circondato dal terrazzo con capriate in legno, è stato realizzato uno spazio di tipo teatrale per letture in forma semiscenica.

Nelle stanze poste sul fronte retrostante, oltre ai servizi e ad uno spazio adibito alla gestione del complesso, si trova una biblioteca tematica, dotata di libri complementari alle attività ludiche della Casina.

In generale gli arredi, scelti o appositamente progettati e prodotti, rientrano in una fascia di eccellenza che risponde al criterio della massima essenzialità, trasformabilità, modularità e scomponibilità, garantendo il rispetto di tutte le norme di sicurezza e certificazioni.

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Casina di Raffaello | Storia

La denominazione della Casina di Raffaello è in realtà del tutto impropria, in quanto non vi è alcun rapporto con il celebre artista, legato, invece, ad un altro edificio della Villa Borghese, situato nell’attuale area del Galoppatoio e distrutto nel 1849, che era denominato correttamente Casina di Raffaello per la presenza di affreschi di scuola.

L'attuale Casina di Raffaello ha invece origine, all’epoca del cardinale Scipione Borghese (1576-1633), committente della Villa fuori Porta Pinciana, come manufatto rurale, destinato all’abitazione del guardarobiere della nobile famiglia.

Si trovava, all’epoca, al centro di una grande piantata di gelsi, scomparsa, alla fine del Settecento, quando tutta l’area fu trasformata attorno alla spettacolare creazione della Piazza di Siena, destinata ad accogliere eventi e manifestazioni.

A quell’epoca la Casina di Raffaello assunse un aspetto maggiormente paludato, ad opera dell’architetto Antonio Asprucci che vi aggiunse la chiesetta e la loggia al primo piano.

La chiesetta, aperta a tutti i visitatori della Villa per magnanima concessione dei Borghese, venne riccamente affrescata, tra il 1791 ed il 1793, da Felice Giani e Giovan Battista Marchetti con raffigurazioni dei dottori della chiesa, allegorie delle virtù teologali, angeli ed elementi decorativi.

Un bell’altare con colonne in marmo verde e base in porfido rosso ospita la statua in marmo bianco dell’Immacolata Concezione, di Filippo Grandjaquet.

Felice Giani decorò con i suoi affreschi anche la sala al pianterreno dell’edificio, dove ancor oggi sono visibili i tondi con i ritratti delle muse ed i grandi riquadri con elementi allegorici e decorativi.

L’intervento di restauro che è stato realizzato ha permesso di restituire alla Casina le cromie originarie dei prospetti, recuperando la finta cortina di tufelli e le bugne in color travertino.

Anche tutte le decorazioni della sala e della chiesa sono state restaurate ed è stato possibile riportare in luce gli affreschi del portico che erano stati occultati da tinteggiature sovrapposte.

Nella chiesetta è stata collocata, nel 1959, la tomba dello scultore Pietro Canonica, che aveva vissuto per decenni nella vicina Fortezzuola divenuta, grazie alla donazione delle sue opere, museo a lui intitolato.

La settecentesca Casina con annessa la Cappella dell’Immacolata Concezione è stata occupata da privati fino al 2003 e al momento della riacquisizione da parte del Comune di Roma si presentava in un grave stato di degrado e in pessime condizioni di conservazione.

I prospetti esterni, da tempo tinteggiati con una incongrua tinta giallo ocra, presentavano intonaci fatiscenti e in più punti distaccati e caduti, mentre le decorazioni a stucco sul frontespizio del portico della cappella risultavano in gran parte perdute.

Gli interni, adibiti da decenni ad abitazione, presentavano superfetazioni e tramezzature che avevano completamente alterato la spazialità originaria.

Nel cortile erano state realizzate nuove cubature; la stanza più importante dell’edificio, situata al piano terreno e decorata da pregevoli affreschi di Felice Giani, era stata divisa con tramezzi; i portali di accesso erano stati in parte tamponati.

Il progetto di restauro è stato curato dalla Sovraintendenza Comunale (arch. Valter Proietti progettista e responsabile del procedimento; arch. Antonio Magnanini direttore lavori; dott.ssa Alberta Campitelli, arch. Bianca Maria Santese, dott. Sandro Santolini indirizzo storico-artistico).

L’intervento è stato finalizzato alla ricostituzione della spazialità originaria degli interni e del cortile, secondo l’assetto conferito da Antonio Asprucci nel Settecento, adeguandolo staticamente e impiantisticamente alla nuova funzione di ludoteca.

In primo luogo sono stati eliminati tutti gli interventi che ne avevano alterato la struttura; i tetti, i solai e le murature sono stati opportunamente consolidati e adeguati alle nuove sollecitazioni; tutti gli impianti sono stati realizzati ex novo e l’edificio è stato dotato di centrale termica e di impianti di prevenzione incendi e di sicurezza.

Sono stati ripristinati i porticati, sia all’esterno che nel cortile, restituendo una delle caratteristiche salienti dell’edificio, ed è stata messa in evidenza la loggia verso Piazza di Siena, chiusa da infissi opportunamente mascherati.

I prospetti esterni, dopo aver eseguito analisi stratigrafiche per risalire alle cromie originarie, sono stati tinteggiati in modo da ricostruire l’aspetto originario. Il piano terreno, dove erano ancora leggibili le finte bugne, è stato riportato al color travertino, adottato anche per le lesene e le cornici al piano superiore; al piano superiore, negli sfondati, è stata ripristinata la tinteggiatura a finti tufelli. Tutti gli stucchi sono stati ricostruiti secondo i modelli originari superstiti.

Grande cura è stata dedicata alle decorazioni degli interni sia della Sala Giani sia della Cappella.

Dopo gli opportuni e necessari interventi di consolidamento e rimozione di sali e vecchie e improprie tinteggiature, sono stati eseguiti leggeri ritocchi e integrazioni ad acquerello, restituendo ai pregevoli dipinti murali i colori originari. Analogo intervento di pulitura è stato eseguito sui marmi, la statua dell’Immacolata Concezione e le paraste in marmo cipollino situate all’interno della Cappella.

Con l’occasione è stata ripristinata la bella balaustra in marmi colorati davanti all’altare.

Il progetto di allestimento predisposto è il risultato della sintesi fra le diverse esigenze emerse nella fase di analisi della domanda e la formazione di una specifica e convincente proposta ludico-pedagogica.

In ottemperanza a questa impostazione si è scelta una netta differenziazione per l’utilizzo dei due piani dell’edificio e si è reso necessario adeguare alcuni spazi di servizio all’obiettivo di un’armonica integrazione delle diverse attività proposte.

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